Dimmi come impili le tue chip e ti dirò come giochi
Settimana scorsa abbiamo inaugurato una rubrica sui poker tell, traendo ispirazione dal Book of Poker Tells di Mike Caro, introducendo il concetto di noncombat tell. Oggi vediamo un esempio di questo genere di tell: il modo di impilare le chip al tavolo.
Voi come sistemate i vostri gettoni quando partecipate a un torneo di poker live, o durante una sessione cash? Ordinatamente, magari divisi per colore o valore, oppure ammucchiate a casaccio senza preoccuparvi neppure di contarli?
“Da piccolo mi piaceva giocare coi Lego”
È il titolo con cui Caro descrive i giocatori molto ordinati con le proprie chip, indice di uno stato d’animo piuttosto tranquillo, che sia momentaneo oppure permanente. Sistemare le chip con cura fa sentire queste persone sicure.
Raramente chi perde tempo a ordinare i propri gettoni lo fa tentando di dare un’immagine diversa di sé. Questo noncombat tell indica che probabilmente questo giocatore sceglie con cura le proprie mani, bluffa poco e in generale è poco avvezzo al rischio.
Ovviamente questo stato d’animo può cambiare durante la sessione di gioco, ma in questo caso con ogni probabilità anche le sue chip non saranno più impilate nello stesso ordine impeccabile.
Un’informazione molto importante che questo tipo di giocatori ci offre, soprattutto nel cash game, è che spesso le chip che rappresentano il profit vengono sistemate sopra le altre. In questo caso, il giocatore sarà più riluttante a chiamare senza una mano molto forte, proprio per non rischiare di perdere parte del profitto.
Come affrontarli: meglio evitare di giocare piatti grossi con mani di media forza, ma è bene bluffare un po’ più spesso e occhio se puntano: probabilmente hanno il nuts.
Il giocatore disordinato
Dall’altro lato dello spettro c’è il giocatore che non si cura delle proprie chip. Sono sistemate in maniera totalmente casuale, tanto che è praticamente impossibile contarle (per i suoi avversari, per il dealer e spesso anche per lui stesso).
Di solito, questa tipologia di giocatore è più incline al rischio e ama l’action. Attenzione però, non stiamo necessariamente parlando di un giocatore scarso o totalmente sconsiderato, tutt’altro: spesso sarà in grado di estrarre il massimo valore dalle sue mani forti, giocandole con aggressività.
Come affrontarli: bluffate meno spesso del dovuto e per contro chiamate più spesso quando puntano.