L’IMPERIUM LASCIA IL SEGNO AL WPT GERMANY
Trasferta ricca di soddisfazioni per i quasi trenta partecipanti targati IMPERIUM
Trasferta ricca di soddisfazioni per i quasi trenta partecipanti targati IMPERIUM
Per tutti coloro che si registreranno online sul sito www.imperiummilano.it per partecipare al JO-KER 50.000 GTD concorreranno
Lo abbiamo visto durante la diretta degli ultimi tavoli alla Notte degli Assi disputata all’Imperium Room non più di 10 giorni fa, lo abbiamo visto vincere e gli abbiamo lasciato il tempo di festeggiare.
Si chiama Mauro Moruzzo e questi giorni lo abbiamo intervistato.
Ecco le sue risposte.
IR: Intanto ci piacerebbe sapere qualcosa di te, dove vivi, età, se hai un lavoro oltre al poker e tutte le cose che ci vorrai raccontare delle tua vita privata.
MM: Mi chiamo Mauro Moruzzo, ho 28 anni, vivo a Sarzana in provincia di La Spezia. Questo è ormai il decimo anno da giocatore di poker professionista e no, non ho mai fatto altro… Diciamo che oltre tenere le carte in mano so fare poco o nulla 🤣
Adoro la musica, ho suonato per anni sia pianoforte che batteria, da buon italiano medio mi piace il calcio (forza viola 💜) e da buon ligure ho una passione incondizionata per il mare e la barca.
IR: Ci racconti come sei arrivato al Tavolo Finale della Notte degli Assi? È stato un percorso tortuoso, oppure non hai avuto difficoltà?
MM: Diciamo che il torneo è iniziato in discesa, riuscendo a raddoppiare nella prima mezz’ora di gioco con oppo che decide di chiamare in un 3bettato bet bet shove tipo con la sesta coppia 🤣
Inutile dire che ho runnato in braccio alla Madonna, non ho mai perso uno showdown , quindi nel complesso non ho avuto troppe difficoltà.
IR: Il tavolo finale era pieno di giocatori molto forti, non voglio fare i nomi per non scontentare nessuno, ma a te personalmente, chi ha impressionato di più?
MM: Ho avuto modo di stare parecchio tempo al tavolo (sia nel day 2 che nel Final Day) sia con Carlo Savinelli che Wodimello, e mi hanno sinceramente impressionato entrambi per professionalità ed atteggiamento al tavolo. Diciamo che ho avuto la percezione che molto difficilmente avrebbero missato gli spot favorevoli.
IR: Mi hai detto dopo la tua vittoria che sei un giocatore di cash game e ti mancano alcune dinamiche da torneo. Pensi di giocare qualche torneo in più da qui in avanti?
MM: Esatto, ho sempre giocato solo cash game, sia live che on line… Ho iniziato quando lo resero legale sul .it nel lontano 2011, partendo dal NL 20 su Gioco Digitale e riuscendo a fare la scalata fino al NL 500.
Come ti ho detto quando ci siamo incontrati a fine torneo, alcune dinamiche MTT (soprattutto al tavolo finale, valore di chipEV e ICM) non le conosco bene, anche perché veramente gioco un torneo ogni morte di Papa, quindi sapevo che in alcuni spot sarei stato in difficoltà… Ho cercato di usare al meglio il mio “istinto pokeristico”, giocando il più nitty possibile evitando di commettere errori grossolani, e cercando di ricordare qualche freecoaching a caso dei miei amici reg MTT 😁
La mia priorità nelle trasferte sarà sempre giocare il più possibile cash game, ma non escludo la possibilità di giocare qualche torneo in più… Magari arrivandoci con una preparazione tecnica migliore ☺
IR: Hai avuto in alcuni momenti del tuo torneo, la precisa sensazione di poterlo vincere?
MM: Sinceramente no, non c’è mai stato un momento in particolare… Ho solo pensato ad essere il più concentrato possibile, cercando di prendere le decisioni che ritenevo più giuste in ogni singolo spot.
IR: Come hai trovato lo staff dell’Imperium? Ti sei sentito a tuo agio durante il gioco?
MM: Assolutamente impeccabile. Mi sono trovato totalmente a mio agio dall’inizio alla fine… Credo tornerò a trovarli il prima possibile.
Il saluto alla sala e a tutti giocatori con cui ho condiviso questo bellissimo torneo. Ad maiora.
Grazie mille Mauro.
Se siete appassionati delle cose che accadono a 360 gradi intorno al poker mondiale, non vi sarà sfuggito il clamore mediatico che si è portata dietro la Galfond Challenge. Che non è finita benissimo.
Da quando si è cominciato a parlare della sfida che Phil Galfond aveva lanciato ai giocatori di tutto il mondo, da effettuarsi sulla poker room Run It Once, a regole ben prestabilite, con un numero di mani diverse a seconda dell’avversario, il codazzo di persone che si è formato dietro ai devices di tutto il mondo per vedere come andava a finire, è diventato un fiume.
La cosa si è ingigantita ancora di più quando lo stesso Galfond e un giocatore senza peli sulla lingua come Luke Schwartz non se le sono mandate a dire nel momento in cui c’era da mettersi d’accordo sulle regole della loro sfida, tanto che la moglie di Galfond, Phara, si è lasciata scappare un provocatorio “chi è questo “Schwartz?”
In ogni caso, dopo aver scelto 6 tra i 12 pretendenti, la prima parte della Galfond Challenge è cominciata contro il talentuoso “VeniVidi1993” con il quale Galfond si è messo d’accordo per un totale di 25.000 mani da giocare a Pot Limit Omaha alla €100/200.
Al termine della sfida ci sarebbero stati ulteriori 200.000 € di side bet a pesare sullo sconfitto, ma evidentemente qualcuno ha fatto male i calcoli.
Il buon Galfond ha vissuto un paio di settimane di inferno, al termine delle quali, nella serata di martedì, ha prima deciso di rimandare quello che sarebbe dovuto essere il day numero 16, per poi comunicare a tutti l’intenzione di sospendere momentaneamente la sfida con il suo rivale.
Le parole di Galfond sono state piuttosto sincere e fanno riferimento a tutta quella sfera cerebrale ed emotiva che necessita di un reset mentale, nel momento in cui si perde una cifra così spropositata, in una sfida mediatica durante la quale stai giocando di fronte a migliaia di appassionati.
Galfond, dopo aver toccato un passivo di poco superiore ai 900.000 Euro, ha deciso di schiarirsi un po’ le idee per poi ripresentarsi agli inizi di marzo per capire le proprie intenzioni.
Doveva giocare altre sei sfide con VeniVidi da qui al 19 di febbraio, ma le ha tutte declinate, pagando al suo avversario una penale prestabilita per le defezioni di 3.000 Euro per ogni sessione saltata.
Sarà poi lo statunitense a decidere se giocare o meno con VeniVidi o con qualche altro giocatore.
Staremo a vedere.
Ci sono persone che vivono il poker per passione, persone che lo vivono come lavoro, e chi, come mister Romeo, in modo un po’ alternativo!
Claudio Romeo, con il figlio Dennis, è un amico a casa Imperium, e anche lui, da noi, è un po’ di famiglia.
Il cambiamento che subisce il poker moderno ormai da qualche anno a questa parte, è sempre più frequente e repentino e le linee che mettono in campo i giocatori più forti al mondo, vengono studiate e seguite praticamente all’unisono dai rivali.
Questo capita ovviamente nel poker online, visto che quotidianamente questi giocatori si sfidano in tutte le arene offerte dalle poker room.
Nel poker live questo tipo di accorgimenti hanno un ritorno un pochino più lento, anche se, pensateci i giocatori più forti del mondo sono, in maggioranza, anche quelli che vincono online.
Ora pensate a quanti e quali cambiamenti, possano essere intervenuti in un lasso di tempo più ampio, come ad esempio l’ultimo ventennio.
Pensate solo alle size di apertura e di 3Bet, al modo di riconoscere i tell, all’aggressività spasmodica che riguarda tutte le strade, flop turn e river.
A cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio, tutta una serie di giocatori di qualità, scrissero libri importanti che rimasero per tanti anni sugli scaffali del giocatore medio, pronti ad essere rispolverati per capire se a fine sessione, si era fatta la scelta giusta.
Oggi le info sono reperibili con maggiore facilità, internet, i devices, la possibilità di comunicare, sono diventate azioni che abbiamo sotto mano senza dover uscire di casa per andare in libreria. Essa è immediata.
Uno dei più illuminati precursori del poker moderno, David Sklansky, mise a punto una delle prime teorie matematiche applicate al poker a la sua tabella fu presa come punto di riferimento per milioni di giocatori da tutto il mondo.
Sklansky scrisse più una dozzina di libri e fu probabilmente il primo a scavare un fosso tra i comportamenti empirici dello stare al tavolo e la mera ricerca del profitto conseguito attraverso formule e rilevazioni matematiche derivanti dai comportamenti e dalle frequenze dei nostri rivali.
La famosa tabella di Sklansky è il primo punto da cui partire: 8 gruppi di tutte le mani di partenza del Texas Hold’Em, catalogate a seconda della posizione da cui esse vengono distribuite.
Parliamo di 8 gruppi poiché se la mano rientrava nel nono, essa non doveva nemmeno essere presa in considerazione.
Oggi quel concetto è obsoleto, da late position i giocatori più bravi, a seconda di chi agisce sui Bui, non lasciano al caso nulla, nemmeno le trash hands.
La domanda, quindi, è: quella tabella va ancora considerata per il gioco moderno?
La risposta è no, se siete dei giocatori che hanno già fatto qualche passettino in avanti, ma se siete dei totali novizi, la tabella di Sklansky può aiutarvi nel riconoscere la forza iniziale delle mani.
Ma fate attenzione, sul web e su altri canali diretti, le mani di partenza e la loro equity, le trovate adattate al poker di questi anni.
Buona ricerca!
Nel momento in cui scatta l’amore per il texas hold’em, vi sono tutta una serie di dinamiche alle quali, nei primi periodi della nostra folle corsa ai tavoli, non facciamo molto caso, presi come siamo dalla voglia di imparare i segreti base della nostra nuova passione.
Una delle prime cose alle quali è invece necessario fare attenzione quando saremo alle prese con i primi level up, è la stessa a cui stanno attenti tutti i semi-novizi: il bankroll.
Il bankroll è quella porzione di budget che noi decideremo di destinare e riservare al poker, sia essa facente capo alle nostre sessioni live che a quelle online.
Va da sè che la primissima parte di tale budget dovrà venire fuori dalle nostre risorse, a meno che non saremo talmente bravi da costruirlo tramite la vittoria di tornei freeroll.
Quella successiva dovrà gioco forza invece finanziarsi da sola grazie ai nostri risultati ottenuti.
Seguendo un rapporto “tradizionalista” della faccenda, per quanto riguarda i tornei sarebbe bene seguire una strategia non troppo aggressiva, visto che gli MTT sono soggetti ad una discreta varianza negativa che può colpire anche nel medio periodo.
Per capirci, se ci sediamo ad un tavolo online per disputare un torneo da 1 Euro sarebbe meglio farlo avendo dietro un bank roll che non sia mai inferiore ad almeno 100 Buy In, €100.
Basterebbe quindi aggiungere due zeri rispetto al costo di iscrizione del torneo per capire sei stiamo operando nel modo giusto.
Ci sono più moderne correnti di pensiero che identificano tale rapporto in maniera più aggressiva, alcuni 85:1, altri scendono addirittura a 75:1, mentre ci sono giocatori che considerano fin troppo pericoloso il rapporto di 100:1 e se non hanno 150 Buy In, non si iscrivono al torneo in questione.
Per quanto riguarda invece il Cash Game, le cose cambiano, qui si parte da una base oggettiva di un rapporto pari a 75/1, che dovrebbe garantire una certa tranquillità.
Se pensate di voler giocare una partita 0,02€/0,05€, cominciare con 100x significa entrare in gioco con una spesa di 5 Euro totali per ogni tavolo che decidiamo di aprire. Un rapido calcolo sarà sufficiente per scoprire se siete sulla buona strada.
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